BREVE STORIA DELL’ISTITUTO
Il 10 Dicembre 1929 a Reggio Emilia (Italia), nell’oratorio detto delle “Otto facce”, Luisa Ferrari – che assunse il nome di Giovanna Francesca dello Spirito Santo – si riunì ad altre 6 compagne e, alla presenza del cappuccino Daniele Coppini da Torricella di Sissa (PR) (1867-1945), loro direttore spirituale, si consacrarono al Signore. Sarà però il 1930 a segnare l’inizio dell’Istituto delle Missionarie Francescane del Verbo incarnato con l’apertura della prima casa in Calabria. La data precisa è il 10 dicembre 1930.
Il padre Daniele Coppini, che svolgeva il suo apostolato nell’arcispedale di S. Maria Nuova di Reggio Emilia, ha aiutato Madre Giovanna nella stesura del primo “abbozzo di Regola” dell’Istituto delle Terziarie Francescane “Spose del Verbo”, che porta la data del 21 dicembre 1932.
Nel 1930 si aprì la prima casa a Motta Filocastro (CZ-Italia), su invito del parroco Achille Fosco dei conventuali (1897-1971): 3 religiose, ancora in abito secolare, si dedicarono alla formazione religiosa dei bambini e all’assistenza degli anziani ed infermi. Apprezzate per il lavoro apostolico furono ben presto chiamate in altri luoghi della Calabria, ma anche dell’Emilia ove nel 1932 aprirono una casa a Salsomaggiore (PR) e Sabbione (RE), e nel 1933 a Villarotta (RE). Nel 1937 le suore furono chiamate da don Zeno Saltini a San Giacomo di Roncole (MO). Altre case si aprirono a Sant’Antonio Morignone (1940), a Trevisio (1942) ed in altri numerosi luoghi nonostante il periodo della guerra.
Il desiderio di allargare i confini dell’istituto all’estero con l’azione missionaria si avverò nel 1948, su invito di Agatangelo Carpaneto da Langasco (1904-1976), procuratore generale dei cappuccini, che suggerì di recarsi in Uruguay (America latina). Nel gennaio 1949 venne aperta la prima casa a Maldonado, alla quale seguì nel 1950 quella a Fraile Muerto e tante altre.
QUAL’E’ LA NOSTRA MISSIONE ?
La nostra missione è “preparare le vie al Signore” e far si che ogni uomo e donna si convertano a Dio.
Ispirandoci alla Incarnazione del Figlio di Dio, che venne tra di noi per condividere le nostre gioie e tristezze
e così parlarci e mostrarci il Regno di suo Padre anche noi andiamo verso le diverse realtà e luoghi sapendo che i “germi del Verbo” sono presenti nelle culture dei popoli, ascoltando i loro aneliti e necessità, preoccupandoci che la nostra parola e le nostre opere trasmettano l’amore di Dio.
“Rendersi utili al popolo, ecco quello che Dio vuole da noi, in questa terribile svolta sociale, facendo degli ostacoli la pedana di lancio!
Se sapessimo guardare con gli occhi di Dio, tutta la vita sarebbe un segno!”
(Madre Giovanna)
Considerando tutto “degna missione”, privilegiamo la visita alle famiglie, l’inserimento nella pastorale parrocchiale e la presenza caritativa in particolare laddove ci sono situazioni di maggiore necessità.
Per questo noi siamo presenti nelle parrocchie o comunità di missione nella campagna case per anziani, centri giovanili, centri di salute, ….
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